BADANTE
Come procedere?
Abbiamo elaborato una serie di consigli
per gestire al meglio il rapporto di lavoro con la badante
MAI BADANTE IN NERO!
Non correte rischi impiegando lavoratori domestici a nero: LA LEGGE È MOLTO SEVERA e prevede una serie di sanzioni amministrative, civili e penali.
Cosa succede se non si iscrive il lavoratore all’Inps? Se il datore di lavoro non invia la comunicazione obbligatoria di assunzione il lavoratore non viene iscritto. In questo caso il datore di lavoro rischia una sanzione che va da 1.500 euro a 36.000 euro per ciascun lavoratore “in nero”.
Cosa succede se non si pagano i contributi Inps? Nel caso di “lavoro nero” la legge prevede che, per l’omesso pagamento dei contributi di ogni lavoratore, il datore di lavoro debba pagare le sanzioni civili al tasso del 30% in base annua calcolate sull’importo dei contributi evasi con un minimo di 3.000 euro. Quindi, anche per una sola giornata di lavoro “in nero”, il datore di lavoro può essere punito con la sanzione minima applicabile di 3.000 euro.
Cosa succede se il lavoratore non ha il permesso di soggiorno? A queste sanzioni si potrebbe aggiungere finanche l’arresto da tre mesi ad un anno e l’ammenda di 5.000 euro per ogni lavoratore impiegato.
Cosa succede se non si pagano i contributi Inps? Nel caso di “lavoro nero” la legge prevede che, per l’omesso pagamento dei contributi di ogni lavoratore, il datore di lavoro debba pagare le sanzioni civili al tasso del 30% in base annua calcolate sull’importo dei contributi evasi con un massimo del 60% ed un minimo di 3.000 euro, indipendentemente dalla durata della prestazione lavorativa accertata. Quindi, anche per una sola giornata di lavoro “in nero”, il datore di lavoro può essere punito con la sanzione minima applicabile di 3.000 euro.Questa sanzione è cumulabile con le sanzioni amministrative per la mancata comunicazione e per la mancata iscrizione all’Inps nei termini stabiliti.
MEGLIO AFFIDARSI AD ENTI SPECIALIZZATI
Il consiglio è di affidarsi ad enti specializzati che selezionano le badanti singolarmente, le incontrano, ne redigono il profilo, ne verificano la regolare presenza in Italia, controllano le referenze contattando telefonicamente gli ex datori di lavoro.
La rosa di candidati tra cui scegliere sarà molto ampia e, senza neanche troppo sforzo, potrete trovare in poche ore la badante adatta alle vostre esigenze. Troverete una badante valida e sarete contenti perché potrete avvalervi dell’ausilio e l’esperienza di strutture affidabili e trattare con serenità tutti i dettagli dell’attività lavorativa e delle condizioni contrattuali.
SERENALOMBARDIA
sconsiglia
NO agli annunci sul giornale
Consigliamo di non inserire mai annunci su giornali o free-press: si rischia di venire inondati da centinaia di telefonate e di non capirci più niente.
Dopo un’oretta, in cui avrete ricevuto tra le 50 e le 80 chiamate, sarete esausti e molto probabilmente spegnerete il cellulare.
Nel frattempo avrete chiesto lo spelling di una trentina di nomi incomprensibili, scoperto che il 90% delle badanti si chiama Maria, Elena o Irina (per semplificarci la vita adattano il loro nome ai nostri usi e costumi), avrete saputo tutto dei loro sedicenti familiari ammalati che attendono a casa i soldi per curarsi, avrete trattato lo stipendio con almeno una decina di sconosciute, e avrete fissato 4 o 5 appuntamenti senza capire perché.
Appuntamenti disattesi a parte, probabilmente nessuna delle persone che incontrerete, farà al caso vostro.
NO al passaparola in parrocchia
Se vi rivolgerete alla parrocchia sappiate che di solito prendono le richieste di chi cerca questo tipo di lavoro e le passano senza verifica alcuna.
Nove su dieci, non hanno la benché minima idea di chi siano le persone con cui vi stanno mettendo in contatto.
Semplicemente passano bigliettini e numeri telefonici.
NO al passaparola della domestica
Non chiedere aiuto alla tua domestica a meno che non sia ultra-super-arci-fidata.
Molti stranieri hanno la pessima abitudine di taglieggiarsi fra di loro e quindi la persona che si prenderà cura dei vostri cari è assai improbabile che sia la più brava.
RISPARMIO FISCALE IN CASO DI ASSUNZIONE DI BADANTE
Le spese per colf e badanti che si possono detrarre presentando il modello 730 sono quelle sostenute nel corso dell’anno di riferimento. La detrazione nel 2024 è pari al 19% delle spese sostenute per colf e badanti, con un limite massimo di 2.100 euro, e spetta a chi ha un reddito complessivo non superiore a 40.000 euro.
Sono invece deducibili dal reddito complessivo i contributi previdenziali e assistenziali versati per gli addetti all’assistenza personale o familiare (colf, baby-sitter, assistenti delle persone anziane, ecc.) per la parte rimasta a carico del datore di lavoro. Sono deducibili le somme effettivamente versate applicando il principio di cassa, senza tener conto della competenza dei trimestri.
Per potere usufruire sia della detrazione fiscale che della deduzione va compilato il quadro E del modello 730.
Nello specifico:
- le spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale vanno indicate nel rigo E8/E10, cod. 15;
- i contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari vanno riportati nel rigo E23.
Spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale
La detrazione spetta, nella misura del 19%, per le spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale:
- nei casi di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana;
- se il reddito complessivo non supera 40.000 euro. Nel predetto limite di reddito deve essere computato il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni.
Sono considerati non autosufficienti nel compimento degli atti della vita quotidiana i soggetti che necessitano di sorveglianza continuativa o che non sono in grado di svolgere almeno una delle seguenti attività:
- assunzione di alimenti;
- espletamento delle funzioni fisiologiche e dell’igiene personale;
- deambulazione;
- indossare gli indumenti.
- Lo stato di non autosufficienza deve derivare da una patologia e deve risultare da certificazione medica; non può essere quindi riferito ai bambini quando la non autosufficienza non si ricollega all’esistenza di patologie. La detrazione spetta al soggetto che ha sostenuto la spesa anche se non è titolare del contratto di lavoro del personale addetto all’assistenza. La detrazione spetta anche in relazione a spese che siano state sostenute per i familiari, anche non fiscalmente a carico.
INFORMAZIONI UTILI
Per quanto riguarda le ferie spettanti, festività, indennità di vitto e alloggio per periodi di ferie, riposo settimanale, riposo giornaliero, scatti di anzianità ed altre specifiche, sarà necessario far riferimento al CCNL vigente.
Testimonianze
Quali problemi di solito incontrano le famiglie nei rapporti lavorativi con una badante?
Cosa bisogna sapere per non trovarsi ad affrontare problemi maggiori di quelli che si era pensato di risolvere?
Vediamone i più frequenti segnalati da alcuni utenti di SERENALOMBARDIA in relazione al periodo di assistenza “fai da te”.